© interAlia architects
Concorso internazionale di progettazione per la costruzione di un centro socioculturale sul sito del vecchio mercato comunale
Reinosa, Spagna
2013
URBAN, CULTURE, EDUCATION
REINOSA, SPAGNA, 2013
Progettazione: interAlia architects (Lucia Ferroglio capogruppo; Maria Schiavo; Elena Piperno; Dimitrios Vasileios Liakatas; Federico Quinto)
Il mercato municipale ha sempre rappresentato un luogo di incontri casuali e vitali per piccoli centri urbani come Reinosa. Per mantenerne tale vocazione immaginiamo il sito del vecchio mercato alimentare come un luogo catalizzatore di vita e movimento con funzioni diverse rispetto a quelle originali.
Mantenendo parte del muro di cinta del mercato, per conservarne la memoria, il progetto nasce dall’esigenza di raccordare quote diverse della città, dunque, da linee definite da un disegno del suolo
MEMORIA
L’unica memoria tangibile del vecchio edificio del mercato demolito è costituita dal muro perimetrale: di questo, demolito in gran parte per evitare di creare un enclave chiuso, viene incorporato al progetto il lato Ovest, come simbolo della memoria di un luogo caro alla città. La sua presenza viene rafforzata dall’inserimento di un pannello traslucido che ne completa il coronamento, senza nascondere ciò che si sviluppa dietro di lui. Il suo segno rigido e lineare, diventa battuta per le linee irregolari e spezzate dei nuovi edifici che vi si innestano sviluppandosi dietro di lui. Il muro acquisisce, quindi, nel progetto un ruolo strutturale e non solo di presenza visiva.
IL PROGETTO DEL SUOLO
Secondo la pendenza dell’intero territorio urbano che scende da nord a sud, le quote delle strade intorno alla piazza dell’intervento variano notevolmente, offrendo ai passanti diversi punti di osservazione del luogo. Il progetto assume l’irregolarità delle quote come il punto di partenza del ridisegno della piazza e degli stessi edifici, distribuiti dunque su tre diverse quote, fortemente legati al disegno del suolo.
Da una parte il muro originale conservato diventa elemento di battuta per gli edifici, quasi piano di sezione, dando forza alla sua stessa presenza e arginando il movimento di suolo. Dall’altra gli edifici si fondono organicamente con il suolo stesso, secondo 3 livelli di quota. Il livello più alto di Calle del Sol diventa copertura del primo edificio, che ha una conformazione parzialmente ipogea. La quota intermedia viene fagocitata dello stesso edificio rompendone l’involucro per penetrarvi con rampe. Infine, il terzo volume si piega definendo il disegno dell’ultimo salto di quota.
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